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giovedì 24 novembre 2011

CONSIGLI PER LA FELICITA'



PROCEDI CON CALMA TRA IL FRASTUONO E LA FRETTA E RICORDA QUALE PACE PUO' ESSERVI NEL SILENZIO.
  • Per quanto puoi, senza cedimenti mantieniti in buoni rapporti con tutti.
  • Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza, e ascolta gli altri: pur se noiosi e incolti, hanno anch'essi una loro storia. Evita le persone volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito.
  • Se insisti nel confrontarti con gli altri, rischi di diventare borioso e amaro, perchè sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te. Godi dei tuoi successi ed anche dei tuoi progetti. Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile: essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo.
  • Usa prudenza nei tuoi affari, perchè il mondo è pieno di inganno. Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molto sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo. Sii te stesso e soprattutto non fingere negli affetti. Non ostentare cinismo verso l'amore, perchè, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde.
  • Accetta docile la saggezza dell'età, lasciando con serenità le cose della giovinezza.
  • Coltiva la forza d'animo per difenderti nelle calamità improvvise.
  • Ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
  • Al di là di una sana disciplina, sii tollerante con te stesso. Tu sei figlio dell'universo non meno degli alberi e delle stelle, ed hai pieno diritto di esistere.
  • E convinto o non convinto che tu ne sia, non v'è dubbio che l'universo si stia evolvendo a dovere.
  • Perchiò sta in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di Lui. E quali che siano i tuoi affanni e aspirazioni, nella chiassosa confusione dell'esistenza, mantieniti in pace con il tuo spirito.
  • Nonostante i suoi inganni, tavagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso. Sii prundente.
  • SFORZATI DI ESSERE FELICE.
Da un manoscritto del 1692 rinvenuto a Baltimora nell'antica chiesa di S.Paolo

martedì 15 novembre 2011

Pianeta in prestito...

Esistono tanti modi per trascorrere questa "vacanza" in cui siamo ospiti su questo Pianeta. Del resto, questo luogo non è di nostra proprietà, non lo possediamo, così come non possediamo la nostra vita, sebbene possiamo influire su di essa e sull'ambiente nel quale essa si sviluppa. Questa Terra l'abbiamo solo in prestito, in attesa di passare il testimone ai nostri figli, nipoti, ai nostri eredi, i quali sarebbero ben contenti di trovare la stessa bellezza, la stessa purezza e ricchezza che abbiamo trovato noi.

L'acqua, l'elemento tra i più semplici e tra i più preziosi sta cominciando a scarseggiare, insieme alle risorse della Terra. La tavola è rimasta la stessa, ma a sedercisi non è più una famiglia di 4 persone, ma un intero paese di migliaia di persone. Dovremo tutti dividerci ciò che abbiamo, apportare ognuno le proprie risorse anzichè arrivare a tavola con le mani vuote e consumare avaramente le risosrse dell'altro fino all'esaurimento. E al momento di alzarci dal banchetto, non sarebbe forse più saggio ripulire la propria sporcizia per lasciare a chi segue una tavola pulita ed accogliente, così come era stata lasciata a noi?
Tutto sommato, non ci vogliono grandi decisioni governative. Ed alla fine, i governi speculano sulla volontà dei cittadini, che se uniti fanno una grossa fetta di posizione che andrà pur soddisfatta.


Ed ecco, non diamo colpe ai governi ed a chi li comanda, poichè la storia è testimone del fatto che la politica sin dalla notte dei tempi non ha in mano la soluzione.... La soluzione alla confusione parte dalla nostra consapevolezza, dalla nostra volontà. La parola e l'opinione di un singolo contano poco, ma quando il gruppo diventa ben nutrito, allora per necessità politiche i governi sono propensi a soddisfare le esigenze crescenti.
Prendiamo la nostra vita nelle mani, occupiamoci del Pianeta che ci accoglie, poichè siamo noi in grado di trasformarlo in paradiso o in inferno, ... con le nostre scelte, i nostri comportamenti quotidiani!

Dott.ssa J.Taiocchi

venerdì 11 novembre 2011

GUARDA COSA DICE UN PREMIO NOBEL DELLA MEDICINA (E SORPRENDITI...!)


Non è uno spreco.... è una bomba!!!!!         
Ecco lo scandalo… - molto valoroso questo Premio Nóbel per la Medicina-. Che peccato che questo non venga trasmesso nei notiziari di tutte le reti per crearne una reazione di massa…. È una vergogna…... 

Premio Nobel di Medicina: Le industrie farmaceutiche bloccano le medicine che curano perché non sono redditizie impedendone la loro distribuzione,
Il vincitore del Premio Nobel per la Medicina, Richard J.Roberts, denuncia il modo in cui operano le grandi industrie farmaceutiche nel sistema capitalistico, anteponendo i benefici economici alla salute e rallentando lo sviluppo scientifico nella cura delle malattie perché guarire non è fruttuoso come la cronicità.


Qualche giorno fa è stata pubblicata una nota sui dati rivelati che mostrano che le grandi compagnie farmaceutiche degli Stati Uniti spendono centinaia di milioni di dollari all’anno pagando medici affinchè essi promuovano i loro farmaci.
Per completezza riproduciamo questa intervista con il Premio Nobel per la Medicina Richard J. Roberts che segnala che i farmaci che curano non sono redditizi e per questo non sono sviluppati dalle industrie farmaceutiche che al contrario sviluppano farmaci cronicizzanti che siano consumati in modo massivo e continuativo. Questo, segnala Roberts, determina anche che alcuni farmaci che potrebbero curare completamente una malattia non siano sperimentati. E si chiede fino a che punto è valido ed etico che la industria della salute  sia retto dagli stessi principi del mercato capitalista, i quali arrivano ad assomigliare molto a quelli mafiosi.
L’intervista fu originariamente pubblicata dal quotidiano spagnolo “La Vanguardia”:
La ricerca si può pianificare?
- Se io fosso ministro della Salute o responsabile della Scienza e Tecnologia, cercherei persone entusiaste con progetti interessanti; darei loro i fondi sufficienti affinché non possano fare altro che fare ricerca e li lascerei lavorare dieci anni per sorprenderci- Sembra una buona politica.
- Si è abituati a credere che, per arrivare molto lontani devi appoggiare la ricerca di base; però se vuoi risultati più immediati e redditizi, devi puntare sulla ricerca applicata
- E non è cosi?
- Spesso le scoperte più redditizie si sono fatte a partire da domante molto fondamentali. Così nacque la gigantesca e multimilionaria industria biotech statunitense per la quale lavoro.
- Come è nata?
- La biotecnologia nacque quando persone appassionate cominciarono a chiedersi se si potessero clonare geni e cominciarono a studiarli e a tentare di purificarli.
- Tutta un’avventura.
- Sí, però nessuno si aspettava di diventare ricco con queste domande. Era difficile ottenere fondi per questa ricerca, fino a che Nixon lanciò la guerra contro il cancro nel 1971.
- Fu scientificamente produttiva?
- Permise, con una enorme quantità di fondi pubblici, molta ricerca, come la mia, che non serviva direttamente contro il cancro, però fu utile per capire i meccanismi che permettono la vita.   
- Cosa scoprì Lei?
- Phillip Allen Sharp ed io fummo premiati per la scoperta degli introni nel DNA eucaristico ed il meccanismo di “gen splicing” (giuntura dei geni)
- A cosa servì?
- Questa scoperta permise di capire come funziona il DNA e tuttavia ha solo una relazione indiretta con il cancro.
- Che modello di ricerca Le sembra più efficace, lo statunitense o l’europeo?
- E’ ovvio che lo statunitense, nel quale prende parte attiva il capitale privato, è molto più efficace. Prenda per esempio le spettacolari innovazioni dell’industria informatica, dove il denaro priavato è quello che finanzia la ricerca basica e quella applicata, però per quanto riguarda l’industria della salute…. Ho le mie riserve…
- La ascolto.
- La ricerca nella salute umana no npuò dipendere  solo dalla sua redditività economica. Ciò che è buono per i soci della impresa non sempre è buono per le persone.
– Si spieghi.
- L’industria farmaceutica vuole servire i mercati del capitale…..
- Come qualsiasi altra industria.
- Il fatto è che non si tratta di qualsiasi altra industria: stiamo parlando della nostra salute e delle nostre vite e di quelle dei nostri figli e di milioni di esseri umani..
- Però se sono redditizie, ricercheranno meglio.
- Se pensi solo agli introiti, smetti di preoccuparti di servire gli esseri umani.
- Per esempio…
- Ho verificato come in alcuni casi le ricerche che dipendono da fondi privati avrebbero scoperto medicine molto efficaci che avrebbero curato definitivamente una malattia….
- E perché rinunciano alla ricerca?
- Perché le industrie farmaceutiche spesso non sono tanto interessate a curare Lei ma piuttosto a toglierLe denaro, così la ricerca, immediatamente è deviata verso la scoperta di medicine che non curano completamente, ma che mantengono la malattia cronica e Le fanno sperimentare un miglioramento che scompare quando smette di assumere il farmaco.
- E’ un’accusa grave.
- E’ normale che le farmaceutiche siano interessate in linee di ricerca non per curare ma per convertire solamente in affezioni croniche con medicinali cronicizzanti molto più redditizi rispetto a quelli che curano del tutto e definitivamente.  E non avrebbe altro che seguire le analisi finanziarie dell’industria farmaceutica e verificherà ciò che Le dico.
- Ci sono dividenti che uccidono.
- Per questo Le dicevo che la salute non può essere un ulteriore mercato e non si può intendere come un mezzo per guadagnare denaro. Per questo credo che il modello europeo misto di capitale pubblico e privato è meno facile che propizi questo tipo di abuso.  
- Un esempio di questi abusi?
- Si è smesso di ricercare antibiotici perché sono troppo efficaci e guarivano completamente. Siccome non si sono sviluppati nuovi antibiotici, i microorganismi infettivi son diventati resistenti e oggi la tubercolosi, che nella mia infanzia era stata sconfitta, stà risorgendo e ha già ucciso l’anno scorso un milione di persone.
- Non mi parla del Terzo Mondo?
- Questo è un altro triste capitolo: c’è pochissima ricerca sulle malattie del Terzo Mondo, perché i farmaci che le combatterebbero non sarebbero redditizi. Però io Le sto parlando del nostro Primo Mondo: la medicina che guarisce del tutto non è redditizia e per questo non investono in questa
- I politici non intervengono?
- Non si faccia illusioni: nel nostro sistema i politici sono dei semplici impiegati dei grandi capitali, che investono il necessario affinché siano eletti i suoi figli, e se non lo sono, comprano quelli che sono stati eletti.
- Ci sarà di tutto.
- Al capitale gli interessa solo moltiplicarsi. Quasi tutti i politici – e so di cosa parlo – dipendono sfacciatamente da queste multinazionali farmaceutiche che finanziano le loro campagne. Il resto sono parole…..

venerdì 4 novembre 2011

la verdad del premio nobel.....

MIRA LO QUE DICE UN PREMIO NÓBEL DE MEDICINA
 (Y PÁSMATE...)

No tiene desperdicio… es una bomba!!!!!!!         
Ahí va el escándalo... -muy valiente este Premio Nóbel de Medicina-. Qué lástima que esto no salga en los noticiarios de todas las cadenas para que la reaccione en masa... es de vergüenza... 

Premio Nóbel de Medicina: Las Farmacéuticas bloquean las medicinas que curan porque no son rentables impidiendo su distribución,

El ganador del Premio Nobel de Medicina Richard J. Roberts denuncia la forma en la que operan las grandes farmacéuticas dentro del sistema capitalista, anteponiendo los beneficios económicos a la salud y deteniendo el avance científico en la cura de enfermedades porque curar no es tan rentable como la cronicidad. 
http://pijamasurf.com/wp-content/uploads/2011/02/Picture-759.png 
 
Hace unos días se publicó una nota sobre datos revelados que muestran que las grandes compañías farmacéuticas en Estados Unidos gastan cientos de millones de dólares al año pagando a doctores para que éstos promuevan sus medicamentos.  Para complementar reproducimos esta entrevista con el Premio Nobel de Medicina Richard J. Roberts quien señala que los fármacos que curan no son rentables y por eso no son desarrollados por las farmacéuticas que en cambio sí desarrollan medicamentos cronificadores que sean consumidos de forma serializada. Esto, señala Roberts, también hace que algunos fármacos que podrían curar del todo una enfermedad no sean investigados. Y se pregunta hasta qué punto es válido y ético que la industria de la salud se rija por los mismos valores y principios que el mercado capitalista, los cuales llegan a parecerse mucho a los de la mafia. La entrevista originalmente fue publicada por el diario español La Vanguardia: ¿La investigación se puede planificar? - Si yo fuera ministro de Sanidad o el responsable de Ciencia y Tecnología, buscaría a gente entusiasta con proyectos interesantes; les daría el dinero justo para que no pudieran hacer nada más que investigar y les dejaría trabajar diez años para sorprendernos.
- Parece una buena política. - Se suele creer que, para llegar muy lejos, tienes que apoyar la investigación básica; pero si quieres resultados más inmediatos y rentables, debes apostar por la aplicada…
- ¿Y no es así? - A menudo, los descubrimientos más rentables se han hecho a partir de preguntas muy básicas. Así nació la gigantesca y billonaria industria biotech estadounidense para la que trabajo.
- ¿Cómo nació? - La biotecnología surgió cuando gente apasionada se empezó a preguntar si podría clonar genes y empezó a estudiarlos y a intentar purificarlos.
- Toda una aventura. - Sí, pero nadie esperaba hacerse rico con esas preguntas. Era difícil obtener fondos para investigar las respuestas hasta que Nixon lanzó la guerra contra el cáncer en 1971.
- ¿Fue científicamente productiva? - Permitió, con una enorme cantidad de fondos públicos, mucha investigación, como la mía, que no servía directamente contra el cáncer, pero fue útil para entender los mecanismos que permiten la vida.
- ¿Qué descubrió usted? - Phillip Allen Sharp y yo fuimos premiados por el descubrimiento de los intrones en el ADN eucariótico y el mecanismo de gen splicing (empalme de genes).
- ¿Para qué sirvió? - Ese descubrimiento permitió entender cómo funciona el ADN y, sin embargo, sólo tiene una relación indirecta con el cáncer.
- ¿Qué modelo de investigación le parece más eficaz, el estadounidense o el europeo? - Es obvio que el estadounidense, en el que toma parte activa el capital privado, es mucho más eficiente. Tómese por ejemplo el espectacular avance de la industria informática, donde es el dinero privado el que financia la investigación básica y aplicada, pero respecto a la industria de la salud… Tengo mis reservas.
- Le escucho. - La investigación en la salud humana no puede depender tan sólo de su rentabilidad económica. Lo que es bueno para los dividendos de las empresas no siempre es bueno para las personas. - Explíquese. - La industria farmacéutica quiere servir a los mercados de capital…
- Como cualquier otra industria. - Es que no es cualquier otra industria: estamos hablando de nuestra salud y nuestras vidas y las de nuestros hijos y millones de seres humanos. - Pero si son rentables, investigarán mejor. - Si sólo piensas en los beneficios, dejas de preocuparte por servir a los seres humanos.
- Por ejemplo… - He comprobado como en algunos casos los investigadores dependientes de fondos privados hubieran descubierto medicinas muy eficaces que hubieran acabado por completo con una enfermedad
- ¿Y por qué dejan de investigar? - Porque las farmacéuticas a menudo no están tan interesadas en curarle a usted como en sacarle dinero, así que esa investigación, de repente, es desviada hacia el descubrimiento de medicinas que no curan del todo, sino que hacen crónica la enfermedad y le hacen experimentar una mejoría que desaparece cuando deja de tomar el medicamento.
- Es una grave acusación.
- Pues es habitual que las farmacéuticas estén interesadas en líneas de investigación no para curar sino sólo para convertir en crónicas dolencias con medicamentos cronificadores mucho más rentables que los que curan del todo y de una vez para siempre. Y no tiene más que seguir el análisis financiero de la industria farmacológica y comprobará lo que le digo.
- Hay dividendos que matan. - Por eso le decía que la salud no puede ser un mercado más ni puede entenderse tan sólo como un medio para ganar dinero. Y por eso creo que el modelo europeo mixto de capital público y privado es menos fácil que propicie ese tipo de abusos. - ¿Un ejemplo de esos abusos? - Se han dejado de investigar antibióticos porque son demasiado efectivos y curaban del todo. Como no se han desarrollado nuevos antibióticos, los microorganismos infecciosos se han vuelto resistentes y hoy la tuberculosis, que en mi niñez había sido derrotada, está resurgiendo y ha matado este año pasado a un millón de personas.
- ¿No me habla usted del Tercer Mundo? - Ése es otro triste capítulo: apenas se investigan las enfermedades tercermundistas, porque los medicamentos que las combatirían no serían rentables. Pero yo le estoy hablando de nuestro Primer Mundo: la medicina que cura del todo no es rentable y por eso no investigan en ella.
- ¿Los políticos no intervienen? - No se haga ilusiones: en nuestro sistema, los políticos son meros empleados de los grandes capitales, que invierten lo necesario para que salgan elegidos sus chicos, y si no salen, compran a los que son elegidos.
- De todo habrá. - Al capital sólo le interesa multiplicarse. Casi todos los políticos – y sé de lo que hablo- dependen descaradamente de esas multinacionales farmacéuticas que financian sus campañas. Lo demás son palabras…
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mercoledì 2 novembre 2011

NO TE TRAICIONES

¿Nunca sentiste que haciendo cierta cosa o diciendo algo en especial, de algún modo, te defraudabas? Hoy te propongo que ya no vuelvas a hacerlo, y que seas genuino y fiel a ti mismo, para acceder a una mejor calidad de vida emocional.


Algunas veces, ante dudas internas de qué hacer en ciertas circunstancias, pedimos consejo a otras personas. Esto es muy bueno y sano. Lo importante es, después de escucharlas, elegir desde nuestro propio punto de vista y asumir la responsabilidad de la decisión que tomemos.
Dejar que lo que otras personas nos dicen influya en nosotros, al punto de traicionar nuestra creencias, no es bueno. Si a otros les molesta lo que dices o haces, o lo toman a mal, están en su derecho, así como tú también tienes el derecho de expresar lo que te molesta o de no soportar situaciones que te generan sentimientos indeseables.
Dejar de lado lo que verdaderamente somos para agradar a otros o para ser aceptado tiene un costo demasiado alto, que no vale la pena pagar. Y, finalmente, el resultado nunca es el deseado, ya que es tanto lo que dejamos en el camino, que el objetivo alcanzado se desdibuja.
Sé fiel a ti mismo, siempre. Esto quiere decir, por supuesto, respetar a los demás al llevar a cabo tus acciones, tenerlos en cuenta, no hacer daño. Pero también, priorizar tus necesidades y tus deseos, y hacerlos valer de la mejor manera que puedas.
Hace algunos años leí una frase que me cambió la vida, para mejor. Dice que el 50% de la gente te va a querer, hagas lo que hagas, y el otro 50% de la gente no te va a querer, hagas lo que hagas. Entonces, lo mejor es que siempre seas tú mismo. En el corto o en el largo plazo, te lo agradecerás.

VEDERE E PREVEDERE LA MALATTIA

Nell'antica Cina, gli antenati erano venerati e riveriti. I morti non erano separati dai vivi; la morte era una tappa fondamentale e venerata della vita, non era solo la tappa finale. La dissezione del corpo era considerata irriverente e per questo proibita. Ai medici era permesso studiare solo i corpi vivi, i processi viventi... non si poteva separare il "tutto" in singole parti.
Nel modello scientifico occidentale, la vita viene sezionata in parti separate e sconnesse, dentro un contesto fisso e stabile che può misurarsi obiettivamente. Nel modello cinese, la vita consiste nelle relazioni dinamiche e costantemente mutevoli  dei sistemi funzionali, sempre all'interno del contesto di un sistema completo. Nessun aspetto della personalità o del corpo funziona come entità indipendente e sconnessa.
I modelli di Oriente ed Occidente sono diversi, così come i punti di vista, l'enfasi, i metodi e i risultati. Ciò che funziona nel giardino può essere inadeguato nella fabbrica. Il concime non nutre il macchinario, e l'olio e la benzina non migliorano la terra.
La medicina cinese riaggiusta il disequilibrio, migliorando l'autoguarigione ed beneficiando i problemi cronici che esistono da tempo.
La medicina occidentale colpisce i componeneti strutturali, sopprimento ed eliminando fenomeni patologici, intervenendo nelle crisi che minacciano la vita.

Nel vocabolario della medicina occidentale, la malattia si definisce come qualcosa di "organico" (che interferisce con la struttura del tessuto) o "funzionale" (qualsiasi cosa non causada da un'anomalia strutturale determinata obiettivamente). Siccome la malattia si intende principalmente come un difetto di struttura, non esiste nessuna base "reale" per un disordine funzionale.
I problemi funzionali come emicrania, fatica, malattia mentale, colite, reumatismo, asma, dolori mesturali ecc, spesso si qualificano come "psicosomatici" poichè non si può dimostrare che si originano nel corpo, e pertanto restano relegati al misterioso mondo della psiche.

Una delle virtù della medicina cinese è il suo potere di detectare e descrivere in forma comprensibile una disfunzione, anche se la struttura pare intatta e fisicamente sana. Invece di cercare anormalità nella struttura, la medicina cinese cerca disarmonie del Qi, che con il tempo possono colpire la struttura, però che compariranno prima delle manifestazioni note della malattia o prima che questa sia diagnosticata clinicamente.
Questa abilità di leggere nel corpo prima che accada il danno strutturale a volte permette alla medicina cinese di prevenire la malattia prima che si sviluppi, frenare il suo progresso o addirittura fermare i processi degenerativi come l'arteriosclerosi, artrite, e patologie nervose ed autoimmuni. Permette anche al medico di medicina cinese di trattare problemi per i cuali la medicina occidentale non ha nessun rimedio.

La medicina cinese non separa il problema dalla persona che lo presenta, il quale è al tempo stesso la sua forza e la sua debolezza. In ugual modo, la capacità della medicina occidentale di fare proprio questo manifesta il suo maggior successo tecnologico e anche le sue limitazioni più importanti.
Esistono benefici in ognuna di esse. Claude Bernard, un medico francese della fine del secolo XIX, affermava che il l'ambiente interno, lo stato della persona era il fattore critico della salute e della malattia. Quest posizione restò eclipsata quando Louis Pasteur espose la sua teoria dei germi, dichiarando che l'attacco esterno dei micronbi era più significativo che il terreno o il clima nel quale si sviluppava la malattia. Il punto di attenzione si trasferì dallo stato dell'organismo al patogeno aggressore, dalla persona alla malattia. Questo cambio è arrivato a caratterizzare la medicina occidentale, nonostante nel suo letto di morte Pasteur sussurrasse che Bernard aveva ragione.

Ora sta cominciando a impulsare un nuovo cambio, grazie ad un pianeta che si restringe e ad un paradigma che si amplia. Al farsi più accessibile la medicina cinese, i benefici di entrambe le teconologie mediche potranno combinarsi, riducendosi gli inconvenienti di ognuna di esse.

Tratto da "Between Heaven and Earth", di H.Beinfield e E.Korngold