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sabato 24 dicembre 2011

GRAZIE PER I TUOI MOMENTI DI RIFLESSIONE CON ME!

A te, esploratore e viandante che sei affezionato a questi pensieri miei o di passaggio su queste pagine, Ti ringrazio per il tempo che dedichi a soffermarti sulle sponde di questo fiume di riflessioni che sgorgano dalla fonte della ricerca.
Ti voglio augurare:
che Tu possa realizzare ciò che desideri, la Tua strada per la felicità....
e che tu possa godere di salute per goderne!

Felice Natale, ed armonioso 2012!

Jennifer Taiocchi

giovedì 22 dicembre 2011

ASSAGGI DI CONSAPEVOLEZZA…CHI DECIDE SULLA NOSTRA SALUTE?



Normalmente le persone tendono a credere che la nostra vita cominci il giorno del concepimento e termini il giorno della morte.
La scienza spiega come la vita nasca da una singola cellula embrionale, ma non è riuscita a spiegarsi come si sviluppi una popolazione di cellule organizzate per formare tessuti, organi differenziati, ognuno con propri e specifici compiti

La maggior parte delle persone credono che la vita termini nell’ultimo respiro, e che il tempo polverizzi i resti del corpo fisico, lasciando le uniche tracce nella memoria.
In realtà queste convinzioni sono spiegabili solo se osservate sotto la lente della fisica meccanicistica. Esistono tuttavia moltissimi fenomeni ancora ignoti che trascendono il corpo fisico.

Se approfondiamo la conoscenza del solo corpo, l’osservazione microscopica ci porta alla luce una verità: ogni giorno migliaia di cellule muoiono lasciando spazio ad altrettante che nascono. Il corpo umano quindi si trasforma ed ogni giorno è impegnato a ricreare se stesso.  Se siamo impegnati a ricreare noi stessi ogni giorno, allora non è mai troppo tardi per ricreare noi stessi così come vorremmo essere, di avere un ruolo attivo e  responsabile nel nostro destino, e non di essere vittime inconsapevoli e rassegnate.
Quando respiriamo ed inaliamo l’ossigeno, questo andrà a nutrire il sangue che a sua volta sarà convogliato verso i distretti che ne richiedono maggior afflusso, nutrendo maggiormente un organo rispetto ad altri. Ciò significa anche che se siamo sereni ci sarà un equilibrato afflusso di sangue, ossigeno e nutrienti verso tutti gli organi, ma se siamo spaventati, nervosi, depressi, ansiosi, affaticati, ecc. il sangue si convoglierà verso quegli apparati che sono sotto maggior sforzo, sottraendo gli alimenti ad altri organi, e da qui si creano disturbi e scompensi che alterano l’armonia generale chiamata “ben-essere”.

Il nostro organismo è fornito di un meraviglioso meccanismo che gli consente di adattarsi all’ambiente in cui vive, reagendo di conseguenza a stimoli di tipo fisico, alimentare, emozionale. E’ per questo che la creazione si rinnova tutti i giorni, per essere sempre efficace. Ma se il nostro comportamento alimentare, emozionale, abitudinario è quotidianamente ripetitivo, il risultato sarà sempre lo stesso, cioè non riusciremo a cambiare veramente e a migliorare la nostra condizione di imperfetto ben-essere.

In definitiva è questione di consapevolezza, di come vediamo noi stessi e di come scegliamo di agire. Dare al nostro organismo le giuste informazioni, imputs, stimoli, per consentirgli di avere tutte le risorse necessarie affinché i cicli della vita siano sempre di una rinascita e crescita, una eterna primavera che profumi la nostra esistenza di salute tanto fisica quanto emozionale.

 Jennifer Taiocchi

lunedì 12 dicembre 2011

LA MENTE PUO' FARCI AMMALARE O GUARIRE?


Ciò che unisce la mente al corpo non sono solo fasci di nervi che dal cervello, sistema nervoso centrale, si dirigono verso il sistema nervoso periferico. Non si tratta semplicemente di impulsi elettrici che corrono lungo le fibre nervose, ma di un sistema enormemente più complesso le cui regole sono ancora in gran parte ignote.
La medicina occidentale sta dimostrando un crescente interesse verso l’influenza della mente sull’organismo. Si è cominciato ad osservare che taluni stati emotivi di notevole intensità o di prolungata permanenza possono causare disturbi che inizialmente venivano classificati come psico-somatici. Infatti, non trovando cause organiche che giustificassero tali malesseri, essi venivano attribuiti a stati emotivi che il paziente accusava. Tutti hanno potuto sperimentare un mal di testa, bruciori di stomaco, coliti, stipsi o diarrea, insonnia, debolezza, fatica cronica, tachicardie, tremori, inappetenza ecc. conseguenti a emozioni di intensità evidente. Ognuno avrà un proprio “tallone d’Achille” sul quale si riverserà la “tensione emotiva”, cercando un libero sfogo.

Tuttavia noi siamo fatti di emozioni, oltre che di funzioni biologiche, e ciò significa che esse interagiscono con il nostro organismo durante tutta la nostra giornata, con un rapporto direttamente proporzionale all’intensità ed alla durata delle stesse. Per questo un  notevole carico emotivo potrebbe avere le stesse conseguenze di emozioni di lieve intensità che però perdurano nel tempo, esse infatti agiranno come la goccia d’acqua che cade sulla roccia, finiranno per scavarla.

La mente, quindi può avere un enorme potere nel dialogo con il corpo. Ma non solo INTER-FERISCE con esso in senso negativo, cioè causando disturbi o vere e proprie malattie. Come tutte le medaglie, ha anche un versante positivo, cioè  INTER-AGISCE con l’organismo, facilitando la guarigione.
A questo proposito è’ stato sperimentato da un’equipe di psichiatri e psicologi dell’Università di Standford e di Alberta, che pazienti con tumore alla mammella sono state studiate dal punto di vista della depressione, inserendo la metà delle pazienti in un programma di psicoterapia che prevedeva il supporto per la depressione. Le pazienti che avevano seguito la psicoterapia, non solo stavano meglio dal punto di vista emotivo, ma avevano guadagnato il doppio della sopravvivenza rispetto alle altre pazienti che non avevano ricevuto tale trattamento.

Questo significa che la depressione è un ostacolo alla guarigione, un’interferenza non solo psichica ma anche biologica al recupero fisico. Come avvenga tale interferenza dal punto di vista biochimico e fisio-patologico non è ancora noto, tuttavia la conclusione degli studi ci porta a riflettere sulle facoltà della nostra mente e sul dialogo che mente e corpo sviluppano durante tutta la vita.

Ma se questi studi dimostrano in modo evidente l’interferenza della mente su un corpo malato, ci portano a considerare che la stessa mente possa interagire, influire ed interferire anche su un corpo sano…. Inteso che un corpo perfettamente sano non esiste… poiché lo stato di salute è una condizione di equilibrio dinamico in continuo adattamento.

Pertanto, “se non possiamo cambiare il mondo, cambiamo noi stessi”, è la citazione che perfettamente ci dà l’idea della possibilità che abbiamo di crearci lo stato di salute, o di malattia, partendo dal prenderci cura delle nostre emozioni, di trovare uno stato di equilibrio di benessere, di quiete interiore. Infatti un continuo stato di “tensione” psichica non farà che mettere in tensione l’intero sistema fisico, che presto o tardi causerà un “corto circuito”.

Jennifer Taiocchi

giovedì 1 dicembre 2011

TEMPI DI CRISI


Cresce l'ansia, la preoccupazione, il malessere generale, e generazionale. Sentirsi derubati del futuro e inariditi nel presente. Certamente questa epoca di sofferenza sarà la gestazione di un nuovo cambio, senza il quale non riusciremmo in ogni caso ad evolvere. Come ogni ciclo, tutto ciò che nasce è il parto di una gravidanza, e tutto ciò che vive è frutto di trasformazioni, evoluzioni, involuzioni, ... in definitiva "nulla nasce, nulla muore, tutto si trasforma". Ciò che ci fa paura, è non sapere quale sarà il cambiamento, quanto dovremo aspettare, resistere, e quanto tempo ci vorrà per adattarsi alla nuova situazione. Spesso temiamo più di lasciare il vecchio, seppur sgradito, che accettare il nuovo, poichè ignoto.

In questa circostanza la tensione mentale, ed emozionale diventa incontrollabile. La paura blocca le nostre capacità di far fronte alle circostanze avverse. Perdiamo solidità emotiva, perdiamo energia per nuove idee.

Se non possiamo cambiare il mondo, cambiamo almeno noi stessi.... e soprattutto il modo di reagire alle circostanze. Se non possiamo combatterle, almeno impariamo a crearne un'opportunità.
Un antica detto popolare citava: "Se andando a caccia non riesci a trovare selvaggina, almeno portati a casa la legna per il camino".

Anche il Dalai Lama afferma che mantenendo uno stato di calma mentale non solo si resiste meglio allo stress, ma addirittura si riescono a trovare soluzioni creative per riuscire a sfuggire allo stato di stress che attanaglia la quotidianità dell'essere umano.
E come si raggiunge lo stato di calma mentale? Meditando! Trovando lo spazio temporale per far respirare l'anima, per lasciare la presa dei pensieri. Molti sono i modi per meditare... ma tutti hanno in comune il mettere in comunicazione il proprio essere interiore con l'essere esteriore.

Non lasciate che la vita vi sfugga come le redini di un cavallo impazzito, ma sappiate vivere nel modo meno angoscioso e più sereno possibile... il resto verrà da sé.

Dopo tutto, come dice un antico detto cinese
  "non possiamo impedire che il cielo piova, però possiamo evitare di bagnarci!"

Dott.ssa Jennifer Taiocchi