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mercoledì 21 agosto 2013

LA SCIENZA SI ARRENDE AL POTERE CURATIVO DELLA MENTE






Ipnosi, placebo, pensiero positivo, fede spirituale, sogni lucidi e meditazione sono alcune delle forme attraverso le quali la scienza moderna ha riscoperto che la mente è capace di operare e curare il corpo.
Il Dhammapada, uno dei testi buddisti più influenti, comincia così: “Siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che siamo nasce dai nostri pensieri”. Queste parole si attribuiscono a Buddha e risalgono a circa 2500 anni fa, tempo che ci ha messo anche la scienza occidentale a riconoscere il potere della mente sul corpo. Però, sembra che finalmente, alla luce delle evidenze, il pensiero scientifico accetta che il pensiero – senza riconoscere del tutto qualcosa come l’energia psichica” – è fondamentale a modellare gli stati fisici che sperimentiamo.

Una delle riviste di divulgazione scientifica più importanti del mondo, la rivista, New Scientist, dedica una recente edizione al potere dell’autoguarigione. Come dice bene l’editrice Jo Marchant, non c’è bisogno più di essere hippy per credere nel potere della mente. Ora la scienza, appoggiata da ricerche rigorose, può constatare che la mente è la chiave della salute e che probabilmente sia l’”ingrediente attivo” più importante di tutta la medicina.

Diversi studi sul placebo, l’ipnosi, la meditazione, il pensiero positivo, la fiducia e l’intenzione (tra gli altri che analizzeremo più avanti), mostrano che la mentalizzazione  esercita un’influenza significativa nel determinare lo stato di salute di una persona. Questo funziona in entrambe le direzioni: persone che mostrano un alto grado di fiducia in se stesse (o nel placebo), che meditano, visualizzano o fanno qualche tipo di proiezione mentale, rispondono sistematicaente meglio ai trattamenti, si ammalano meno e hanno una migliore qualità di vita. Persone sottomesse allo stress, che esibiscono poca fiducia –interesse e intenzione -, che possono essere qualificate come pessimiste e che in definitiva non utilizzano la loro mente come strumento per trasformare il loro corpo, al contrario, tendono ad ammalarsi di più e a rispondere con meno efficacia a qualsiasi tipo di trattamento.

Forse potrebbe sembrare una semplificazione della vita e delle situazioni complesse, come possono essere alcune malattie, però i nostri stati mentali si convertono in modo profondo nel nostro stato fisico e, in alcun modo che ci scappa nella quotidianità, la maggior parte delle nostre malattie sono il risultato di processi psichici. Anche se la scienza occidentale contemporanea non ha formulato ancora una concezione totalmente integrale della salute, nella quale nessuna malattia sia slegata da un processo mente-corpo, è probabile che avanzi verso quella direzione, curiosamente una evoluzione che è un ritorno alle premesse della medicina e della filosofia delle culture tradizionali (generalmente considerate come primitive dalla scienza moderna): una comprensione olistica della natura.

In questo senso, oltre a esplorare diverse tecniche di mentalizzazione per guarire, si dovrebbe riflettere su quei pensieri e modelli mentali che ci hanno condotto ad ammalarci, molti di loro si nascondono nel nostro inconscio e desideriamo evitare di affrontarli, però nel processo di individuarli e osservarli staremmo iniziando il viaggio vitale dell’autoconoscenza nel quale ognuno di noi può convertirsi nel suo proprio sciamano – veramente nell’unico medico che può guarire alle radici. Fintanto che non faremo cosciente il nostro inconscio, come enfatizzò Carl Jung, saremo predisposti a una serie di contingenze che costantemente minacciano di prendere il controllo del nostro corpo e la direzione che prende la nostra vita. (Fare cosciente l’inconscio permette anche che si conosca come funziona la mente – vedendo le cause e gli effetti in modo trasparente – e in questo modo evita di essere ipocriti o impostori pensando positivo cercando una specie di effetto magico sconosciuto e riempiendo il mondo di falsi sorrisi programmati).

Ogni pensiero, ogni attività mentale che realizzi, è un seme di ciò che sarai. Non è necessario invocare la magia per capire questo, ma piuttosto la più pura casualità, a una minuziosa concatenazione di eventi e situazioni mentali che vanno, nello stesso modo che l’esercizio fisico, modellando la nostra anatomia psichica, la quale esercita potestà sul nostro corpo. Come si suol dire dello yoga: “il corpo non è solido, solo la mente”. Nella misura in cui siamo capaci, attraverso la disciplina, di generare stati mentali sufficientemente flessibili, potremo sicuramente superare gli scogli del corpo e questo supposto determinismo inesorabile che presenta la genetica.

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