Ciò che unisce la mente al corpo non sono solo fasci di nervi che dal cervello, sistema nervoso centrale, si dirigono verso il sistema nervoso periferico. Non si tratta semplicemente di impulsi elettrici che corrono lungo le fibre nervose, ma di un sistema enormemente più complesso le cui regole sono ancora in gran parte ignote.
La medicina occidentale sta dimostrando un crescente interesse verso l’influenza della mente sull’organismo. Si è cominciato ad osservare che taluni stati emotivi di notevole intensità o di prolungata permanenza possono causare disturbi che inizialmente venivano classificati come psico-somatici. Infatti, non trovando cause organiche che giustificassero tali malesseri, essi venivano attribuiti a stati emotivi che il paziente accusava. Tutti hanno potuto sperimentare un mal di testa, bruciori di stomaco, coliti, stipsi o diarrea, insonnia, debolezza, fatica cronica, tachicardie, tremori, inappetenza ecc. conseguenti a emozioni di intensità evidente. Ognuno avrà un proprio “tallone d’Achille” sul quale si riverserà la “tensione emotiva”, cercando un libero sfogo.
Tuttavia noi siamo fatti di emozioni, oltre che di funzioni biologiche, e ciò significa che esse interagiscono con il nostro organismo durante tutta la nostra giornata, con un rapporto direttamente proporzionale all’intensità ed alla durata delle stesse. Per questo un notevole carico emotivo potrebbe avere le stesse conseguenze di emozioni di lieve intensità che però perdurano nel tempo, esse infatti agiranno come la goccia d’acqua che cade sulla roccia, finiranno per scavarla.
La mente, quindi può avere un enorme potere nel dialogo con il corpo. Ma non solo
INTER-FERISCE con esso in senso negativo, cioè causando disturbi o vere e proprie malattie. Come tutte le medaglie, ha anche un versante positivo, cioè
INTER-AGISCE con l’organismo, facilitando la guarigione.
A questo proposito è’ stato sperimentato da un’equipe di psichiatri e psicologi dell’Università di Standford e di Alberta, che
pazienti con tumore alla mammella sono state studiate dal punto di vista della depressione, inserendo la metà delle pazienti in un programma di psicoterapia che prevedeva il supporto per la depressione. Le pazienti che avevano seguito la psicoterapia, non solo stavano meglio dal punto di vista emotivo, ma avevano guadagnato il doppio della sopravvivenza rispetto alle altre pazienti che non avevano ricevuto tale trattamento.
Questo significa che la depressione è un ostacolo alla guarigione, un’interferenza non solo psichica ma anche biologica al recupero fisico. Come avvenga tale interferenza dal punto di vista biochimico e fisio-patologico non è ancora noto, tuttavia la conclusione degli studi ci porta a riflettere sulle facoltà della nostra mente e sul dialogo che mente e corpo sviluppano durante tutta la vita.
Ma se questi studi dimostrano in modo evidente l’interferenza della mente su un corpo malato, ci portano a considerare che la stessa mente possa interagire, influire ed interferire anche su un corpo sano…. Inteso che un corpo perfettamente sano non esiste… poiché lo stato di salute è una condizione di equilibrio dinamico in continuo adattamento.
Pertanto, “
se non possiamo cambiare il mondo, cambiamo noi stessi”, è la citazione che perfettamente ci dà l’idea della possibilità che abbiamo di crearci lo stato di salute, o di malattia, partendo dal prenderci cura delle nostre emozioni, di trovare uno stato di equilibrio di benessere, di quiete interiore. Infatti un continuo stato di “tensione” psichica non farà che mettere in tensione l’intero sistema fisico, che presto o tardi causerà un “corto circuito”.
Jennifer Taiocchi