Normalmente le persone tendono a credere che la nostra vita cominci il giorno del concepimento e termini il giorno della morte.
La scienza spiega come la vita nasca da una singola cellula embrionale, ma non è riuscita a spiegarsi come si sviluppi una popolazione di cellule organizzate per formare tessuti, organi differenziati, ognuno con propri e specifici compiti
La maggior parte delle persone credono che la vita termini nell’ultimo respiro, e che il tempo polverizzi i resti del corpo fisico, lasciando le uniche tracce nella memoria.
In realtà queste convinzioni sono spiegabili solo se osservate sotto la lente della fisica meccanicistica. Esistono tuttavia moltissimi fenomeni ancora ignoti che trascendono il corpo fisico.
Se approfondiamo la conoscenza del solo corpo, l’osservazione microscopica ci porta alla luce una verità: ogni giorno migliaia di cellule muoiono lasciando spazio ad altrettante che nascono. Il corpo umano quindi si trasforma ed ogni giorno è impegnato a ricreare se stesso. Se siamo impegnati a ricreare noi stessi ogni giorno, allora non è mai troppo tardi per ricreare noi stessi così come vorremmo essere, di avere un ruolo attivo e responsabile nel nostro destino, e non di essere vittime inconsapevoli e rassegnate.
Quando respiriamo ed inaliamo l’ossigeno, questo andrà a nutrire il sangue che a sua volta sarà convogliato verso i distretti che ne richiedono maggior afflusso, nutrendo maggiormente un organo rispetto ad altri. Ciò significa anche che se siamo sereni ci sarà un equilibrato afflusso di sangue, ossigeno e nutrienti verso tutti gli organi, ma se siamo spaventati, nervosi, depressi, ansiosi, affaticati, ecc. il sangue si convoglierà verso quegli apparati che sono sotto maggior sforzo, sottraendo gli alimenti ad altri organi, e da qui si creano disturbi e scompensi che alterano l’armonia generale chiamata “ben-essere”.
Il nostro organismo è fornito di un meraviglioso meccanismo che gli consente di adattarsi all’ambiente in cui vive, reagendo di conseguenza a stimoli di tipo fisico, alimentare, emozionale. E’ per questo che la creazione si rinnova tutti i giorni, per essere sempre efficace. Ma se il nostro comportamento alimentare, emozionale, abitudinario è quotidianamente ripetitivo, il risultato sarà sempre lo stesso, cioè non riusciremo a cambiare veramente e a migliorare la nostra condizione di imperfetto ben-essere.
In definitiva è questione di consapevolezza, di come vediamo noi stessi e di come scegliamo di agire. Dare al nostro organismo le giuste informazioni, imputs, stimoli, per consentirgli di avere tutte le risorse necessarie affinché i cicli della vita siano sempre di una rinascita e crescita, una eterna primavera che profumi la nostra esistenza di salute tanto fisica quanto emozionale.
Jennifer Taiocchi
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